Patrimonio archivistico

L’Archivio di Stato di Treviso, istiutito come Sezione con D.M. 2 ottobre 1958, divenuto Archivio di Stato ai sensi del D.P.R. 30 settembre 1963, n. 1409, ha potuto ospitare i più antichi fondi archivistici esistenti in città solo a far tempo dalla costruzione della nuova sede (1969). La documentazione in precedenza si trovava ripartita in due grandi complessi, uno presso l’Archivio notarile distrettuale (atti dei notai e atti del Collegio dei notai) e uno presso il Comune (archivi delle corporazioni religiose, soppresse per lo più in epoca napoleonica; archivio dell’ospedale di S. Maria dei Battuti e archivio civico antico; quest’ultimo, una delle aggregazioni documentarie più importanti per la storia della città, comprendeva infatti anche la documentazione prodotta in ambito locale dall’amministrazione pubblica a far tempo dagli anni della dominazione veneziana, per risalire attraverso l’età napoleonica e la successiva dominazione austriaca al periodo post unitario). L’Istituto si è poi arricchito di altri fondi archivistici provenienti da vari uffici pubblici attivi in città e provincia, e in parte anche a seguito del trasferimento di documentazione conservata dall’Archivio di Stato di Venezia ma di “competenza” trevigiana. Recentemente ha ricevuto l’archivio professionale di Bruno Milani, affermato neuropsichiatra e docente di neuropsichiatria infantile trevigiano, e quello di Giovanni Netto, studioso, storico, uomo di scuola e profondo conoscitore delle vicende storiche trevigiane.